Luca Meola è un fotografo freelance documentarista, laureato in Sociologia all’Università di Trento. Nel 2003 si è trasferito in Bolivia dove ha collaborato con un’organizzazione per i diritti umani.

Dal 2004 fino al 2009 ha lavorato a Milano come operatore e ricercatore sociale in contesti di marginalità.
Negli ultimi dieci anni si è dedicato esclusivamente alla fotografia sviluppando per lo più progetti documentari personali e commissionati.
Dalla fine del 2014 vive tra l’Italia e il Brasile dove si dedica alla fotografia di strada e al reportage sociale.
Il suo lavoro è stato esposto in festival internazionali e i suoi progetti sono stati pubblicati su riviste in Italia e all’estero.
E’ socio e collaboratore di CODICI Ricerca e intervento, organizzazione indipendente di Milano, è membro della comunità internazionale di storytellers Everydayprojects.

Cracolândia

Un quadrilatero situato nel centro della città più ricca del Sud America, San Paolo, conosciuto come Cracolândia, la terra del crack,  per la presenza di un mercato di stupefacenti a cielo aperto.La sua connotazione attuale, nonché il suo nome Cracolândia arrivò alla fine degli anni ’80 a partire dal vuoto lasciato dalla vecchia stazione degli autobus abbandonata dove avevano trovato rifugio spacciatori e consumatori di crack.Così mentre le imprese e le attività commerciali scomparivano e il crack si diffondeva in molte città del Brasile, i trafficanti cominciarono a controllare gran parte delle attività economiche di questo quartiere.

Attorno a questa fiera, frequentata ogni giorno da più di mille persone, esiste un microcosmo: hotel, attività commerciali e numerose famiglie che vivono negli edifici fatiscenti del quartiere in condizioni di povertà.
Lo stato presidia questo territorio attraverso la polizia e l’assenza di un’ efficace politica pubblica a sostegno della tossicodipendenza, negli ultimi anni ha creato un vuoto colmato da organizzazioni legate soprattutto alle chiese evangeliche.

E’ dal 2018 che mi immergo in questo contesto, con l’obiettivo di costruire una narrazione alternativa attorno a questa comunità stigmatizzata.

Negli anni ho raccolto molte storie: ogni traiettoria è unica e la dipendenza da crack e da alcol è devastante, ma nella maggior parte dei casi si finisce in strada per altre ragioni, ben più complesse e strutturali – diseguaglianza, disoccupazione,
mancanza di politiche di sostegno alla fragilità – e una volta finiti in strada si finisce a consumare.
Buona parte di chi vive nella terra del Crack ha la pelle scura, proviene dalle favelas di periferia o direttamente dal sistema carcerario.
Per gli abitanti di San Paolo Cracolândia è una sacca di spaccio, consumo e di estrema violenza ma per alcuni è una comunità, un mondo a parte, con le sue peculiarità e regole ed è anche una casa, perchè  è l’unico e l’ultimo rifugio.

www.lucameola.com